Il giusto modo di muoversi è l’applicazione pratica, diretta, assolutamente non mediata dalla mente ordinaria di questo fatto energetico. Il giusto modo di muoversi usa la prerogativa fondamentale della consapevolezza per intervenire sulla natura del tempo; ci rende consapevoli della nostra capacità di agire sul tempo stesso modificando il modo in cui funziona.
La caratteristica fondamentale degli esseri viventi è proprio la loro capacità di adattare il tempo all’allineamento in atto, come materia plasmabile.
Il giusto modo di muoversi ci restituisce la nostra natura di viaggiatori dell’infinito.
E una modalità non-ordinaria del tempo che si intesse con quella ordinaria generando la corretta condizione di controllo e abbandono, schiudendo così l’applicazione pratica dei fondamenti dell’agguato, delle relazioni tra le posizioni del sogno nella seconda e nella prima attenzione e dell’azione immediata in sintonia con il lato attivo dell’infinito.
Il giusto modo di muoversi salda ambiti, spazi e parti che normalmente ci appaiono in qualche modo separati o inconciliabili.
Integra un pezzo dopo l’altro, semplicemente facendolo.
Partendo dall’azione unifica percezione e intento. Il fatto di diventare pura azione consapevole, produce un risultato fondamentale: ci consente di evocare immediatamente l’intento e coordinarci con esso al di là di ogni forma di sintassi, provocando di fatto la predominanza del corpo energetico.